Tempo Inverso (Italian Edition) by Laura Pellegrini

autore:Laura Pellegrini [Pellegrini, Laura]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-12-14T23:00:00+00:00

Chiuse la porta alle proprie spalle sfilandosi la giacca. Entrò in camera a passi lenti. L’odore di Flavia che aveva ancora addosso lo riportò con la mente a qualche ora prima, quando l’aveva avuta tra le braccia a casa sua. Non avrebbe voluto essere così violento con lei, ma spesso non gli lasciava alternative, come in quel caso. Ora che le distanze si erano notevolmente accorciate, doveva battere il ferro finché era caldo. L’indomani sarebbe passato a prenderla e avrebbero passato la giornata insieme.

Margaret non era ancora rientrata. Erano già due mesi che era ospite da lei. Non appena l'aveva chiamata si era subito detta disponibile ad ospitarlo senza alcun indugio. Si era sempre sentita in colpa per ciò che era successo ed una sera in lacrime, gli aveva chiesto scusa per non essere stata capace di difenderla.

“L'ho abbandonata e me ne sono andata senza voltarmi. Ricordo ancora il suo sguardo, David” aveva detto portandosi un fazzoletto al naso.

Lui non l'aveva mai vista piangere, nemmeno da bambina. Margaret era sempre stata una donna forte e sicura e non si era mai fatta piegare da nulla e da nessuno, nonostante la famiglia ci avesse provato ripetutamente. Per questo motivo, oltre che per il suo carattere cinico e distaccato, lo stupiva vederla così, priva di quelle difese che l’avevano sempre caratterizzata.

“Smettila, tu non centri. L'errore è solo il mio.”

“Non dovevo andarmene. Non dovevo!”

“Avrebbe scoperto tutto ugualmente.”

“Sì, è vero, ma io avrei potuto starle vicino.”

“Sì, avresti potuto ma è andata così. Avrai modo di scusarti con lei.”

“Io non vorrei nemmeno parlare con una come me, David!”

“Ma lei lo farà.”

Accese la televisione sul canale dedicato alla borsa. Seguiva le oscillazioni delle azioni distrattamente, sorseggiando da un bicchiere del brandy.

Dopo aver cercato Flavia ovunque senza trovarla, aveva deciso di andare a New York. Il lavoro a Roma era terminato da tempo ed aveva deciso di prendersi un periodo sabbatico per riflettere. Non voleva tornare a Londra, non fin quando ci sarebbe stata sua madre. Sarebbe tornato nei periodi in cui lei fosse andata ai Caraibi o in qualsiasi altro posto dove possedeva una casa. Non voleva più vederla, soprattutto dopo aver saputo da Reginald che aveva cercato di comprare Flavia con un assegno. Si era vergognato profondamente del comportamento di ogni componente della sua famiglia, nonché del proprio. Una settimana dopo la partenza di Flavia, era salito in macchina ed aveva guidato per settanta chilometri nella campagna inglese. Aveva fermato l'auto davanti ad una villetta a due piani, con la staccionata bianca ed un giardino pieno di rose. Aveva bussato e poco dopo una signora dai capelli bianchi e dagli occhi azzurri, era andata ad aprire. L'aveva accolto con un sorriso luminoso e sincero, aprendogli le braccia in attesa che lui ci sprofondasse dentro. Lui lo fece, abbassandosi considerevolmente e stringendo quel corpo gracile a sé.

“Mi chiedevo quando saresti tornato da me.”

“Sono stato impegnato.”

“Tu sei sempre impegnato” aveva detto lei, accarezzandogli una guancia. “Vieni, ho appena fatto il tè.”

“Come stai?” Aveva chiesto lui sedendosi su un divanetto in velluto rosso vicino al camino spento.

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